La fattoressa
F. Gonin, La fattoressa e Agnese
È la donna laica che vive all'interno del monastero di Gertrude, a Monza, dove sovrintende ai lavori più umili entro le mura del chiostro: è presentata nel cap. IX, in occasione dell'arrivo al convento di Agnese e Lucia accompagnate dal padre guardiano, in cerca di ricovero dopo la loro fuga dal paese per il tentato rapimento della giovane da parte di don Rodrigo. La donna si mostra molto interessata al motivo della loro venuta e rivolge alle due molte domande insistenti, finché il padre guardiano le introduce al parlatorio della "Signora": in seguito proprio Gertrude dirà che l'ultima delle figlie della fattoressa si è da poco sposata e ha lasciato un alloggio libero al convento, che potrà essere occupato da Lucia e dalla madre (lei stessa ne parlerà alla madre badessa). In seguito (XVIII) sarà la fattoressa a informare Lucia e Agnese della clamorosa fuga di Renzo da Milano in seguito al tumulto di S. Martino, chiedendo alla madre della ragazza se conosce il filatore di seta originario del loro paese: Agnese risponde di sì, sia pure in modo vago, e afferma che Renzo è un "giovine posato", al che la fattoressa ribatte che la giustizia è sulle sue tracce e se riuscirà a riagguantarlo lo condannerà sicuramente a morte (la donna mostra una punta di malignità e un carattere decisamente pettegolo nel riferire tutti questi dettagli). Viene citata ancora indirettamente nel cap. XX, quando Gertrude manda Lucia a fare la sua ambasciata al convento dei cappuccini e le raccomanda di uscire senza farsi vedere dalla fattoressa (si tratta dell'inganno che porterà Lucia nelle mani dei bravi dell'innominato).