Menico
F. Gonin, Menico aggredito dai bravi
È un ragazzo di circa dodici anni, imparentato alla lontana con Agnese che lui chiama "zia" (si tratta probabilmente di un titolo generico) e descritto come piuttosto sveglio, molto abile a giocare a "rimbalzello" (ovvero a far rimbalzare un sasso sulla superficie d'acqua del lago). Entra in scena nel cap. VII, quando Agnese lo manda al convento di Pescarenico per parlare con padre Cristoforo (il frate aveva chiesto a Renzo di andare lì per parlare con lui, ma il giovane si era rifiutato perché impegnato nello stratagemma del "matrimonio a sorpresa"); la donna gli raccomanda di aspettare anche tutto il giorno senza distrarsi e gli promette due "parpagliole", ovvero due monete d'argento in cambio del suo servizio, rifiutando di dargliele subito perché, a suo dire, il ragazzo le giocherebbe. Menico esegue la commissione in modo giudizioso e a tarda notte rientra al paese, precipitandosi a casa di Agnese e Lucia per informarle del progettato rapimento che ha saputo da padre Cristoforo (VIII): qui trova il Griso e i bravi che lo aggrediscono e lo minacciano con un coltello, ma il suono delle campane a martello gli consente di divincolarsi e di fuggire. In seguito ritrova Agnese, Renzo e Lucia, a cui racconta quanto è accaduto e riferisce loro che il padre vuole che vadano al convento: il gruppo si mette in marcia, allontanandosi dal paese, poi il ragazzo fornirà più precisi dettagli sull'avviso avuto dal cappuccino e sul rischio corso nella casa delle due donne. I tre lo ringraziano e lo mandano a casa, non prima che Agnese gli abbia dato quattro "parpagliole" e Renzo una berlinga, raccomandandogli di non dire nulla di quanto ha appreso. Nei giorni seguenti (XI) rimane chiuso in casa, poiché i genitori ai quali ha raccontato tutto temono conseguenze per il suo coinvolgimento in un affare di don Rodrigo, ma poi sono essi stessi a raccontare la cosa in giro e a far sì che il Griso possa ricostruire gli avvenimenti della "notte degli imbrogli". Non compare più nel romanzo e ignoriamo quale sia il suo destino durante la peste.