La mercantessa
F. Gonin, Lucia e la mercantessa al lazzaretto
È l'agiata vedova di un mercante di Milano di circa trent'anni, che durante la peste del 1630 perde in pochi giorni il marito e tutti i figli, ammalandosi poi a sua volta: viene portata al lazzaretto e messa nella stessa capanna in cui è ricoverata Lucia, già in via di guarigione, che ci era arrivata dopo essersi ammalata in casa di don Ferrante. Lucia l'ha assistita nei giorni della malattia e in seguito tra le due è nata un'affettuosa amicizia, tanto che la donna vorrebbe persino tenere con sé la ragazza come una figlia e Lucia stessa la considera quasi una seconda madre. Viene introdotta nel cap. XXXVI, allorché Renzo (venuto a Milano per cercare Lucia) entra nella capanna e ha un drammatico dialogo con la giovane riguardo al voto, cui la mercantessa assiste senza capire nulla. Dopo che Renzo è andato via, Lucia si abbandona a un pianto disperato e racconta tutta la storia alla donna, prima che il giovane torni insieme a padre Cristoforo che scioglierà Lucia dall'obbligo del voto. In seguito la mercantessa si dice pronta a riportare Lucia al suo paese e riaffidarla alla madre Agnese, quando anche lei sarà completamente guarita, e sarà sua intenzione offrire alla giovane sposa il suo corredo, che ormai è per lei del tutto inutile non essendole rimasto più nessuno.
In seguito (cap. XXXVII) Lucia le espone con maggiori dettagli tutte le sue traversie e apprende dalla donna che Gertrude è stata arrestata per ordine del cardinal Borromeo a causa di atroci delitti di cui era sospettata e che ora vive in prigionia, dopo essersi pentita e sottoponendosi a continui supplizi. La vedova accompagna poi Lucia alla casa di don Ferrante e donna Prassede, dove viene informata della morte di entrambi a causa della peste.
Nel cap. XXXVIII la vedova accompagna infine Lucia al paese e si dimostra di carattere socievole e gioviale, tanto che stringe subito amicizia con Agnese e si intrattiene piacevolmente anche con Renzo. Quando don Abbondio accampa nuovi pretesti per rimandare le nozze, la mercantessa accompagna Lucia e Agnese dal curato per fare un altro tentativo e qui apprendono da Renzo della avvenuta morte di don Rodrigo. Si trattiene in seguito a sentire le chiacchiere del sacerdote, che allude ironicamente alla possibilità che la vedova si risposi, anche se lei si schermisce. Accompagna poi gli sposi e don Abbondio al palazzotto di don Rodrigo, dove viene siglata la vendita dei poderi al marchese erede del signorotto e si ferma a pranzo lì, mangiando in un tinello insieme agli sposi e ad Agnese, mentre il marchese e il curato pranzano in un'altra sala. Qualche giorno dopo si separa dagli sposi e da Agnese, per tornare a Milano, quando gli altri tre sono in partenza per il Bergamasco.
In seguito (cap. XXXVII) Lucia le espone con maggiori dettagli tutte le sue traversie e apprende dalla donna che Gertrude è stata arrestata per ordine del cardinal Borromeo a causa di atroci delitti di cui era sospettata e che ora vive in prigionia, dopo essersi pentita e sottoponendosi a continui supplizi. La vedova accompagna poi Lucia alla casa di don Ferrante e donna Prassede, dove viene informata della morte di entrambi a causa della peste.
Nel cap. XXXVIII la vedova accompagna infine Lucia al paese e si dimostra di carattere socievole e gioviale, tanto che stringe subito amicizia con Agnese e si intrattiene piacevolmente anche con Renzo. Quando don Abbondio accampa nuovi pretesti per rimandare le nozze, la mercantessa accompagna Lucia e Agnese dal curato per fare un altro tentativo e qui apprendono da Renzo della avvenuta morte di don Rodrigo. Si trattiene in seguito a sentire le chiacchiere del sacerdote, che allude ironicamente alla possibilità che la vedova si risposi, anche se lei si schermisce. Accompagna poi gli sposi e don Abbondio al palazzotto di don Rodrigo, dove viene siglata la vendita dei poderi al marchese erede del signorotto e si ferma a pranzo lì, mangiando in un tinello insieme agli sposi e ad Agnese, mentre il marchese e il curato pranzano in un'altra sala. Qualche giorno dopo si separa dagli sposi e da Agnese, per tornare a Milano, quando gli altri tre sono in partenza per il Bergamasco.