L'amico di Renzo
L'amico di Renzo (ediz. 1840)
Compare nei capp. XXXIII, XXXVII, XXXVIII e viene presentato come un vecchio amico d'infanzia di Renzo, che lo accoglie e gli offre ospitalità quando il giovane torna in paese durante l'epidemia di peste, al fine di cercare Lucia a Milano. Di lui non ci viene fatto il nome e ci viene detto solo che è un giovane più o meno dell'età di Renzo, che abita in una casetta non lontana da quella del filatore e la cui famiglia è stata portata via tutta dal contagio. All'arrivo di Renzo (XXXIII) l'amico non lo riconosce e lo scambia per "Paolin de' morti", il becchino del paese che lo tormenta con continue richieste di aiuto per seppellire le vittime della peste; una volta chiarito l'equivoco, i due scambiano affettuosi saluti e l'amico ospita Renzo nella sua modesta casa, poiché l'abitazione del giovane è in stato di abbandono dopo due anni di assenza e il passaggio dei lanzichenecchi. L'amico offre a Renzo della polenta accompagnata da carne secca, formaggi, fichi e pesche, quindi lo informa di quanto accaduto durante l'assenza del filatore (incluso il fatto che don Rodrigo ha lasciato il paese con la coda tra le gambe, in seguito alla liberazione di Lucia) e soprattutto gli dice il nome del casato di don Ferrante presso la cui casa Lucia è ospite a Milano. Rassicura anche Renzo circa il fatto che non deve temere della giustizia, soprattutto perché il podestà è morto di peste e i pochi birri rimasti hanno altro da pensare che dare la caccia ai ricercati.
Il mattino dopo Renzo parte per Milano alle prime luci dell'alba, dopo aver lasciato il suo fagotto all'amico e aver ricevuto da lui qualcosa da mangiare; gli confida che è sua intenzione cercar Lucia e nel caso questa fosse morta di certo non tornerà più in paese. L'amico lo accompagna per un breve tratto di strada, poi i due si separano.
Quando Renzo poi torna da Milano (XXXVII), dopo aver ritrovato Lucia e padre Cristoforo al lazzaretto, viene nuovamente ospitato dall'amico, a cui racconta quanto gli è accaduto in città e di aver trovato Lucia guarita dalla peste: i due pranzano insieme, quindi Renzo rimane in casa del giovane a rimettersi in sesto dopo l'acquazzone che lo ha inzaccherato sulla strada da Milano al paese. Il giorno dopo Renzo si separa nuovamente dall'amico e si dirige a Pasturo, per informare Agnese di quanto accaduto. Nei giorni seguenti è suo ospite in casa e lo aiuta nei lavori di campagna, anche per sdebitarsi dell'ospitalità. Dopo il ritorno in paese di Lucia e della mercantessa, un giorno Renzo accompagna le due donne per una passeggiata e si recano in visita dall'amico, che viene invitato tutti i giorni a pranzare con loro (XXXVIII).
Il mattino dopo Renzo parte per Milano alle prime luci dell'alba, dopo aver lasciato il suo fagotto all'amico e aver ricevuto da lui qualcosa da mangiare; gli confida che è sua intenzione cercar Lucia e nel caso questa fosse morta di certo non tornerà più in paese. L'amico lo accompagna per un breve tratto di strada, poi i due si separano.
Quando Renzo poi torna da Milano (XXXVII), dopo aver ritrovato Lucia e padre Cristoforo al lazzaretto, viene nuovamente ospitato dall'amico, a cui racconta quanto gli è accaduto in città e di aver trovato Lucia guarita dalla peste: i due pranzano insieme, quindi Renzo rimane in casa del giovane a rimettersi in sesto dopo l'acquazzone che lo ha inzaccherato sulla strada da Milano al paese. Il giorno dopo Renzo si separa nuovamente dall'amico e si dirige a Pasturo, per informare Agnese di quanto accaduto. Nei giorni seguenti è suo ospite in casa e lo aiuta nei lavori di campagna, anche per sdebitarsi dell'ospitalità. Dopo il ritorno in paese di Lucia e della mercantessa, un giorno Renzo accompagna le due donne per una passeggiata e si recano in visita dall'amico, che viene invitato tutti i giorni a pranzare con loro (XXXVIII).