L'oste di Gorgonzola
F. Gonin, L'oste di Gorgonzola
Compare nel cap. XVI ed è il padrone della locanda di Gorgonzola in cui Renzo entra durante la sua fuga da Milano in seguito al tumulto di S. Martino: il giovane si siede in fondo al tavolo nelle vicinanze della porta, chiedendo di essere servito in fretta in quanto intende ripartire subito. L'oste gli porta da mangiare e una "mezzetta" di vino, quindi Renzo gli chiede con simulata indifferenza quanta sia la distanza di lì all'Adda, il confine naturale con lo Stato di Venezia. L'altro spiega che la distanza rispetto ai punti in cui solitamente i "galantuomini" passano il fiume è di circa sei miglia, suscitando la sorpresa di Renzo che non pensava tanto. Questi vorrebbe chiedere di più, ma teme la curiosità dell'oste e decide di non aggiungere altro, maledicendo tra sé la petulanza dei tavernieri. Poco dopo il giovane paga il conto "senza tirare" ed esce dall'osteria.