Manzoni cita Shakespeare in diversi episodi: il primo è certamente nel cap. IV, quando racconta la vita precedente di fra Cristoforo (Lodovico) e riferisce che il padre di questi era perseguitato dal ricordo del suo passato di mercante che gli compariva come "come l’ombra di Banco a Macbeth"; nel cap. VII l'autore inglese viene citato con l'espressione "un barbaro non privo di ingegno", con riferimento al Giulio Cesare nella descrizione di Lucia in procinto di andare a casa del curato. Infine, nel cap. XXI l'autore cita ancora il Macbeth quando descrive la notte angosciosa dell'innominato, a cui sembra che qualcuno abbia detto "Tu non dormirai" (come il re scozzese dopo aver assassinato il re Duncan).
Agnese non ha nessun rapporto diretto con don Rodrigo, ovviamente interagisce in maniera limitata con don Abbondio (specie nei primi capitoli; nel cap. XXIV rivela al cardinale Borromeo le mancanze del curato). Alla fine del cap. X si riferisce in generale ai nobili, dicendo a Lucia che "hanno tutti un po' del matto".
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